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Azimut Benetti, fatturato a 850 milioni e ordini per 1,2 miliardi

di Antonio Macaluso 09 set 2021

Azimut Benetti, fatturato a 850 milioni e ordini per 1,2 miliardi

Con un valore della produzione pari ad 850 milioni di euro, in crescita di 100 milioni rispetto all’anno precedente, il Gruppo Azimut|Benetti chiude la stagione nautica 2020/21 in velocità. Il gruppo, nonostante qualche fisiologico rallentamento produttivo dovuto alle turnazioni legate alle policy anti Covid e al più recente fenomeno delle difficolta di approvvigionamento in ambito supply chain, ha colto il momento di vivacità commerciale che ha caratterizzato gli ultimi 6 mesi consegnando un totale di 245 imbarcazioni tra i due marchi Azimut Yachts e Benetti.

I modelli «premium»

Spiccano, tra gli altri, la nuova ammiraglia di Azimut Yachts, il Trideck, di cui prima ancora del debutto ufficiale a Cannes 2021 sono stati già venduti 10 esemplari , e l’Oasis 40M Benetti, che ad oggi conta 14 matricole vendute nella stagione 2020/21. Di rilevo anche il successo del Verve 47, l’outboard collocato nella fascia high premium del segmento, di cui sono state vendute complessivamente 55 unità (30 nell’anno appena concluso). Nel presentare i dati, i vertici di Azimut Benetti hanno sottolineato che ben più della metà del valore della produzione, circa 570 milioni di euro degli 850 complessivi, riguarda imbarcazioni sopra i 24 metri, un segmento dove la leadership del gruppo si è ulteriormente consolidata grazie ai consensi crescenti del mercato internazionale.

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Boom degli ordini

Ma il dato di maggior soddisfazione riguarda il portafoglio ordini, triplicato rispetto alla stagione precedente, che si attesta a 1 miliardo e 200 milioni di euro, di cui circa 900 riguardano modelli superiori ai 24 metri. Di questi 900 milioni, 508 sono stati acquisiti negli ultimi 90 giorni, al netto delle barche consegnate nello stesso periodo. A livello geografico, mentre si conferma una distribuzione equilibrata delle vendite tra i tre principali continenti, si registra un balzo in avanti dell’area APAC (Asia Pacifica), che sale al 15% delle vendite complessive.

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Nuovi investimenti e svolta «green»

«Chiudo il primo anno da Ceo di Gruppo – ha affermato Marco Valle – con la consapevolezza di aver centrato gli obiettivi che ci eravamo prefissati. Guardo inoltre alla prossima stagione confortato dall’ottimo portafoglio ordini, che vede praticamente saturata la produzione dell’anno appena cominciato, e sono molto fiducioso che i nuovi progetti su cui stiamo lavorando ci consentiranno di proseguire anche nel medio periodo nel nostro cammino di crescita organica». A Valle fa eco Giovanna Vitelli, Vice Presidente Esecutivo del gruppo: «Oggi la nostra sfida più grande è proseguire nella ricerca in tema di sostenibilità ambientale. Raggiunto definitivamente il traguardo di ridurre i consumi (fino almeno al 40%) e di conseguenza le emissioni grazie all’uso di carbonio, carene e propulsioni ottimizzate, stiamo lavorando a ulteriori soluzioni tecniche per offrire imbarcazioni sempre più rispettose dell’ambiente». E proprio in tema di ricerca e sviluppo, sono confermati investimenti triennali per oltre 100 milioni di euro.

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Produttori di yatch, primo in classifica Azimut-Benetti

L’ industria nautica italiana non è mai stata meglio. Lo dimostra l’andamento del fatturato generale del settore, che oggi vale oltre il 3,2% del Pil e di recente sta vivendo annate positive a livelli mai visti prima. Nel 2022 la nautica in Italia ha fatturato oltre 7,3 miliardi di euro: risultato in aumento del 20% rispetto al 2021. In realtà è dal 2013 che il comparto vive una crescita continua, eccezion fatta per il 2020, quando il fatturato subì una decrescita del 2,6% rispetto al 2019: tutto sommato leggera, considerando che la pandemia ha bloccato ogni attività economica e che il Pil dell’Italia è sceso di quasi il 9%. Ma a contribuire al valore della cantieristica italiana non sono solo i produttori di yacht.

La principale voce che concorre a formare il fatturato complessivo dell’industria nautica italiana è innanzitutto la cantieristica , che vale oltre i due terzi del totale. Poi ci sono la produzione di accessori (circa il 25%), motori (tra il 7 e l’8%) e, infine, il “ refit ” (l’attività di riparazione e restauro delle imbarcazioni). Vediamo in questa classifica quali sono i principali produttori di yatch in Italia .

Azimut-Benetti, leader con 1,2 miliardi di fatturato

Con un fatturato di oltre 1,2 miliardi di euro, Azimut-Benetti è il primo gruppo della nautica italiana per valore di vendite, nonché primo produttore mondiale di megayacht, con un’ampia gamma di modelli sul mercato. Azimut-Benetti, come gruppo, esiste dal 2003, anche se ha alle spalle una storia molto più lunga, che affonda le radici nell’esperienza di Azimut , azienda produttrice di yacht dal 1969 e di Cantieri Benetti , che realizza imbarcazioni dal 1873 . Il gruppo Azimut-Benetti ha oltre 526mila metri quadri di area produttiva distribuita in 138 stabilimenti in 80 paesi del mondo e un team di 2.350 dipendenti . I suoi marchi principali sono Azimut, una gamma di imbarcazioni a motore dai 13 ai 38 metri e Benetti, tra i più grandi costruttori mondiali di megayacht da 37 a oltre 100 metri.

produttori di yatch

Gruppo Ferretti, portafoglio ordini di 1,3 miliardi di euro

Supera il miliardo di euro di fatturato anche il Gruppo Ferretti , altro leader internazionale della progettazione, costruzione e commercializzazione di yacht a motore e imbarcazioni da diporto. Ferretti Group, che trae origine da un’impresa familiare attiva anche nel settore auto negli anni ‘60, oggi gestisce sette cantieri navali in Italia e ha clienti in oltre 70 paesi , in particolare in Europa, Asia e Stati Uniti. Sono sette i marchi di Ferretti: Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, CRN, Custom Line e Wally. Il Gruppo è quotato alla borsa di Hong Kong e al 31 dicembre 2022 aveva raggiunto un portafoglio ordini , ossia l’insieme di ordini richiesti dai clienti in attesa di esecuzione, per un valore di 1,3 miliardi di euro.

Produttori di yacht, Sanlorenzo a quota 742 milioni

“Costruiamo poche barche all’anno, perché fare le cose nel modo giusto significa anche farle su misura”. Questa frase compare sul sito internet della Sanlorenzo Yacht , al terzo posto della graduatoria (742 milioni di fatturato). E dice tanto di questa azienda fondata nel 1958. La Sanlorenzo, infatti, ha fatto della qualità la propria bandiera, decidendo da tempo di poter soddisfare le richieste di non più di 50 clienti all’anno. Pochi esemplari costruiti ogni dodici mesi: unica filosofia possibile per assicurare l’eccellenza del prodotto. In oltre 50 anni di attività, Sanlorenzo ha costruito e venduto circa mille yacht , ognuno personalizzato al massimo per essere unico e diverso dagli altri. La sede principale del cantiere si trova ad Ameglia (La Spezia), ma esiste una seconda divisione a Viareggio , casa storica della nautica italiana.

Per The Italian Sea Group una storia lunga 448 anni

The Italian Sea Group può vantare una storia secolare, che si rifà al Cantiere Picchiotti, risalente al 1575 , di cui ha rilanciato il marchio ponendolo ai vertici della classifica dei produttori di yacht. Con 295 milioni di fatturato, The Italian Sea Group è un punto di riferimento della nautica internazionale, specializzato nella progettazione di yacht fino e oltre i 100 metri di lunghezza. Con una presenza tra La Spezia , Marina di Carrara e Viareggio, in 448 anni di storia gli yacht varati riconducibili al gruppo sono stati oltre 1.260 . Italian Sea Group conta 1.700 collaboratori , tra progettazione e produzione e 244 mila metri quadri di area produttiva totale, dislocata in otto sedi.

Superano i 100 milioni di fatturato Cantiere del Pardo e Baglietto

Cinquant’anni di storia da poco compiuti, oltre 5 mila imbarcazioni varate e oltre 20 premi vinti. Cantiere del Pardo , 180 milioni di fatturato, ha un sito produttivo di 40 mila metri quadri . È suddiviso tra falegnameria all’avanguardia, carpenteria all’insegna della tradizione e delle manualità artigiane e area di assemblaggio, dove le imbarcazioni prendono forma e vita per il collaudo finale nel bacino di prova. Supera i 100 milioni di fatturato anche Baglietto , altra realtà storica della nautica italiana, fin dal 1854 . Forte di un portafoglio ordini che arriva al 2026, per un valore totale di 360 milioni di euro.

Nautica italiana, i lavoratori sono 28.660

Come dicevamo, la nautica italiana – è il caso di dirlo – naviga in acque senza dubbio tranquille. Ma non è sempre stato così. Nel 2013 il settore era crollato a un fatturato di appena 2,4 miliardi di euro. Un livello molto basso, arrivato dopo un periodo turbolento iniziato con la crisi economica del 2008 , che aveva destato timori anche dal punto di vista occupazionale.

Oggi invece, nonostante le incertezze politiche ed economiche internazionali, il settore è in piena crescita. Gli addetti sono 28.660 (+8,8% in un anno) e il peso del comparto sul Pil italiano è sempre più evidente. Gran merito va all’ export : l’ 88% della produzione nautica italiana ha come destinazione l’estero. E oltre il 18% delle esportazioni totali del settore è rappresentato dalle imbarcazioni italiane.

I dati si riferiscono al: 2022

Fonte: Confindustria Nautica, bilanci delle aziende citate

Leggi anche: Fincantieri, le navi da crociera raggiungono quota 100

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Gli yacht Azimut Benetti e Sanlorenzo in vetta alla classifica mondiale

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Benissimo i marchi italiani nella classifica dei produttori di yacht oltre i 24 metri stilata ogni anno da Boat International

di Raoul de Forcade

10 dicembre 2021

I punti chiave

Vitelli (azimut benetti): riusciamo a pestare i piedi ai nordeuropei anche nel mercato oltre gli 80 metri, si punta al miliardo di fatturato.

3' di lettura

Nonostante l’epidemia di Covid sia ancora in corso, la nautica appare in buona salute. In particolare quella italiana, visto che, nella top chart mondiale 2022 dei costruttori di yacht da 24 metri in su, i primi due posti sono di altrettanti cantieri italiani: Azimut Benetti in testa, seguito da Sanlorenzo. Nella classifica stilata ogni anno da Boat International, tra i primi tre cantieri più produttivi figurerebbe anche il gruppo Ferretti, secondo le analisi degli stessi compilatori del report. Tuttavia, al pari dell’anno scorso, il cantiere resta fuori dal ranking per non aver fornito dati precisi sull’entità del proprio orderbook.

In assenza del cantiere italiano, dopo i primi due posti tricolori si trova Ocean Alexander, cantiere taiwanese-americano, poi gli olandesi di Feadship e i tedeschi di Lurssen. Al sesto posto un’altra azienda italiana: Overmarine (che nel rank 2021 era all'ottavo posto) e ancora cantieri tricolori al numero 8: The Italian Sea Group ( l’anno scorso era in nona posizione) che è anche il produttore italiano con la maggiore lunghezza media di yacht in orderbook (63,1 metri); poi Baglietto al 10° posto (nella chart 2021 era al 14°), Cantiere delle Marche al 12° (nel precedente elenco era al 16°) e infine, al 15°, Palumbo (che nella classifica 2021 era al 13°). Insomma, anche quest’anno, nella top chart di 17 posti (perché – oltre Ferretti – hanno mancato di fornire i dati sugli scafi in costruzione, e sono stati quindi esclusi, anche i costruttori britannici Sunseeker e Princess), ben sette sono occupati da cantieri italiani e quasi tutti saliti di posizione rispetto alla rilevazione dell’anno precedente.

Per quanto attiene ai primi tre posti in classifica, Azimut Benetti risulta numero uno assoluto, con 128 nuovi progetti in cantiere, per un totale complessivo di 4.601 metri di lunghezza; Sanlorenzo conta invece 117 progetti con 4.159 metri. Marcatissimo il divario con il terzo: Ocean Alexander conta infatti solo 47 progetti per 1.494 metri.

«È un grande orgoglio come sempre – afferma Giovanna Vitelli, al vertice di Azimut Benetti – essere i numeri uno al mondo. Avviene già da diversi anni ma non è mai scontato. Con la pandemia di Covid avevamo temuto il peggio, invece anche quest’anno abbiamo potuto brindare. Quando poi, come nel caso del nostro gruppo, hai un fatturato intorno al miliardo di euro, aumentare ancora di più non è banale. Noi, peraltro, da un lato copriamo la fetta di mercato di successo degli yacht tra i 30 e i 50 metri, dove i cantieri tricolori sono molto attivi, mentre quelli del Nord Europa (specializzati in giga yacht, ndr ) non sono riusciti a entrare; ma siamo anche l’unico cantiere italiano ad andare a pestare pesantemente i piedi al mondo del Nord Europa, per le barche sopra gli 80 metri. Coniughiamo questa duplice natura: da un lato quella di essere presenti nel core business che ha l’Italia nel campo degli yacht, con barche sia di Azimut, come il trideck, sia di Benetti, in particolare l’Oasis; dall’altro lato c’è la sfida che abbiamo intrapreso, con caparbietà e grandi investimenti, sui giga yacht. Il Nord Europa, su quel settore, in generale non ha concorrenti ma noi sentiamo di essere percepiti dal mercato come i più “tedeschi” tra i cantieri del Sud».

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I grandi broker internazionali, prosegue la Vitelli, «vedono oggi in noi un player alternativo al Nord Europa e non per il prezzo, come in passato è successo agli italiani, ma come un cantiere che ti offre la qualità e la tecnologia nordeuropea, con qualche elasticità in più, che in Italia siamo in grado di assicurare. Certo, c’è ancora un minimo di gap sul prezzo ma è questo il percorso che riteniamo giusto per arrivare all’obiettivo. Non bisogna dimenticarsi che, noi italiani, scontiamo gli effetti di una percezione del sistema Italia, da parte degli stranieri, che lo classifica come meno affidabile di altri. Anche se devo dire che, con Mario Draghi premier, stiamo acquistando più credibilità come Paese, fattore di cui si giova anche la nautica».

Nell’anno 2021-2022, Azimut Benetti, dice la Vitelli, punta ad avere un miliardo di fatturato (contro gli 860 milioni del precedente) «e per quanto riguarda il portafoglio ordini – afferma – per Benetti abbiamo la copertura di gran parte dei modelli fino al 2025 e addirittura fino al 2026. La situazione, peraltro, è eccezionale anche per le barche di dimensioni minori, che hanno un fronte temporale medio di sei mesi negli ordinativi, mentre oggi, per Azimut, già non c’è più disponibilità per la gamma del 2022 e siamo a ragionare sul 2023».

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Nautica: al fondo sovrano dell’Arabia Saudita il 33% di Azimut Benetti

Gli arabi sbarcano nel distretto di Viareggio leader nei superyacht. Il gruppo piemontese guarda al Medio Oriente.

Il cantiere Benetti di Viareggio

Il cantiere Benetti di Viareggio

Arrivano gli arabi nel capitale del cantiere navale Azimut Benetti, il più grande produttore al mondo di superyacht che ha una forte presenza in Toscana, a Viareggio e a Livorno (dove ha sede la divisione Benetti). Accanto alla famiglia piemontese Vitelli, che mantiene la maggioranza, entra con una quota del 33% il Public Investment fund (Pif), il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Il fondo Tamburi Investment partner (Tip), che finora possedeva il 12% di Azimut Benetti, resta nel capitale con una quota ridotta, informa un comunicato dell’azienda senza precisare il nuovo azionariato. L’operazione, il cui valore non è stato reso noto, verrà completata dopo il via libera dell’antitrust.

La crescita ora guarda (anche) al Medio Oriente

Pif è indicato come “partner strategico nella prossima fase di crescita dell’azienda”, che guarderà anche a un’area geografica come il Medio Oriente, in forte sviluppo. La famiglia – precisa Giovanna Vitelli, da febbraio diventata presidente al posto del padre Paolo – mantiene “un ampio controllo del gruppo e con esso la sua conduzione strategica”. “Siamo soddisfatti e orgogliosi di aver ottenuto, quale gruppo costruttore di mega yacht più importante del mondo, la fiducia di uno dei maggiori fondi sovrani a livello globale, già presente nel lusso, nella tecnologia e nel tempo libero”, aggiunge Vitelli che chiuderà (a fine agosto) il bilancio 2022-2023 del gruppo con un fatturato in crescita di circa il 20% a 1,2 miliardi di euro e un margine operativo lordo (ebitda) sopra i 150 milioni. Azimut Benetti anche di recente ha escluso la quotazione in Borsa precisando che non rientra tra le priorità degli azionisti.

Pif gestisce 607 miliardi di dollari

Ora l’arrivo dell’arabo Pif porterà risorse fresche. Il fondo sovrano dell’Arabia Saudita gestisce circa 607 miliardi di dollari: ha investimenti miliardari in Blackstone Infrastructure Fund e nel Softbank Vision Fund; nel mondo dello sport ha acquistato la squadra di calcio inglese Newcastle; ha siglato co-investimenti col fondo francese Ardian e di recente ha rilevato il 7% di Nintendo.

Silvia Pieraccini

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Nautica: Azimut Benetti: fatturato cresce del 10% a 900 mln

A cannes con nuovi modelli, annunciati investimenti per 115 mln.

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Nautica: Azimut Benetti, +10% valore produzione nel 2018/19

(ANSA) - GENOVA, 10 SET - Il gruppo Azimut Benetti ha chiuso l'esercizio 2018/19 con un fatturato di 900 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all'anno precedente (2017/2918), e ha consegnato 260 unità, confermando la performance dalla precedente stagione. La metà esatta della clientela, per l'azienda italiana, proviene dalle Americhe (negli USA Azimut Yachts è il primo brand per vendite nel segmento sopra i 12 metri), mentre l'Europa pesa per il 29%, il Medio Oriente e l'Africa per il 14% e l'Asia-Pacifico per il 7%. In particolare, una forte spinta è arrivata dai mega yacht, segmento che è cresciuto più della media di mercato (16% rispetto al 10%): il gruppo ha venduto in totale 51 imbarcazioni di questa categoria durante l'esercizio 2018/2019, di cui 35 a brand Azimut Yachts e 16 a brand Benetti. Azimut Benetti, che prevede di investire nello sviluppo di nuovi prodotti e nel potenziamento della capacità produttiva 115 milioni di euro nei prossimi 3 anni, ha presentato allo Yachting Festival di Cannes (in corso dal 10 al 15 settembre) numerose novità, a partire dalla nuova ammiraglia della collezione Grande, l'S10 (50 metri), e dai modelli S8 e 78 Fly. "Sono felice e orgogliosa per questo anno meraviglioso che ci ha visti impegnati su così tanti fronti: nuove collaborazioni, nuovi prodotti, la Giga Season, il nostro Azimut S6 a Times Square e tanti momenti con i nostri clienti che, in ogni parte del mondo, ci hanno testimoniato la loro fiducia e la loro stima" ha dichiarato Giovanna Vitelli, Vice Presidente del Gruppo AzimutBenetti. (ANSA).

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  • www.ucina.net
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  • www.fincantieri.it
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  • www.assologistica.it
  • www.federagenti.it
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  • www.msccrociere.it
  • www.federvela.it
  • www.fedespedi.it
  • www.saily.it

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Azimut-Benetti, il fatturato raggiunge quota 850 milioni

Il gruppo chiude l’esercizio con un incremento del 18% di giro d’affari e un margine operativo lordo di 50 milioni. Paolo Vitelli: “Benetti asset irrinunciabile”. Giovanna Vitelli: “La nostra stabilità base per la crescita”. Nel 2019/20 investimenti per 122 milioni

Modificato il: 18 Settembre 2018

2 minuti di lettura

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La guerra nell’empireo dei superyacht vede il gruppo Azimut-Benetti, guidato da Paolo e Giovanna Vitelli, chiudere l’esercizio con un valore della produzione stimato a 850 milioni di Euro (+18% a cambi costanti rispetto all’anno precedente) e un ebitda adjusted pari a 50 milioni di euro. In crescita anche i volumi che si attestano a 261 nuove unità. Bene i megayacht, dove nel solo segmento tra i 24 e i 40 metri si contano 68 commesse, “anch’esse in forte crescita rispetto allo scorso anno”.

Un’occhiata al Global Order Book di Boat International dello scorso dicembre, la “bibbia” del settore. Al gruppo di Avigliana va il primati mondiale, un record che passa attraverso il successo commerciale della gamma Azimut Grande, con il 35 metri e il 27 metri, di cui sono state vendute rispettivamente 10 e 21 unità dal loro debutto sul mercato, e quello di Benetti che vanta 14 barche vendute negli ultimi 6 mesi per un totale di 570 metri lineari (superiore alla lunghezza di cinque campi da calcio!) e ha tre gigayacht in costruzione in avanzato stato di allestimento, “uno dei quali sarà il più grande ibrido realizzato ad oggi nel mondo”.

“I mercati di riferimento vedono primeggiare le Americhe con una quota parte del 38%, seguite dall’Europa a 33%, il Middle East al 16% e l’Asia Pacific a 13%. In Sud America, va evidenziato il successo del cantiere di Itajai, in Brasile, che in controtendenza rispetto alle scelte di molti player europei che hanno abbandonato il paese, nel corso dell’anno ha incrementato del 24% il valore della sua produzione con 36 yacht realizzati” ha spiegato a Cannes Giovanna Vitelli.

Tra le note positive, anche il buon anno di Fraser Yacht, che si posiziona per l’8° anno consecutivo al vertice della classica mondiale dei broker professionali (venduti oltre 50 yacht sopra i 24 metri, quasi il doppio della maggior parte dei concorrenti presenti nella top ten del settore, tra cui il più grande è il 106 metri Ulysses), le buone le performance delle Marine di proprietà, a cui si aggiungerà una nuova struttura a La Valletta (Malta) e i 17 premi internazionali conquistati dal gruppo nel corso dell’anno, che portano a oltre 50 i riconoscimenti ottenuti dai due brand Azimut e Benetti nel quinquennio.

Sul fronte investimenti, nel prossimo triennio 2019-2021 saranno pari a 122 milioni di euro, di cui 28 in capacità produttiva e i restanti 94 in rinnovo gamma, relativi allo sviluppo di 10 modelli Azimut Yachts e 7 Benetti. E a proposito di Benetti, Paolo Vitelli esclude una cessione del marchio. “Alla vigilia del nostro cinquantenario sono fiero dei nostri traguardi – ha dichiarato – e oggi più che mai considero la complementarità di Azimut Yachts e Benetti un asset irrinunciabile”. “Ritengo che la stabilità che abbiamo raggiunto a livello di gruppo sia il presupposto per continuare in una crescita organica e progressiva – conferma la figlia –. Il nostro coraggio di osare strade nuove sia a livello di soluzioni tecnologiche sia in termini di design, rappresenta il valore aggiunto che il mercato continua a riconoscerci”.

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Market Insight: Azimut Benetti's 1.2 Billion Euro Order Book

By Jenna Mehdi

Italian shipbuilding group Azimut Benetti has announced it will close the 2020/21 yachting season with an order book value of 1.2 billion euros. The owner of luxury yacht brands Azimut and Benetti Yachts will close the 2020/21 year with a value of production totalling 850 million euros, marking an increase of 100 million euros on the previous year.

Despite various production delays due to COVID restrictions and procurement problems in the supply chain, Azimut Benetti Group serves as champion for the prosperity of the luxury yacht-building sector in the post-COVID era. 

Commenting in a statement that the group ‘seized the moment of commercial exuberance that has characterised the last six months ’, the latest announcement comes as attestable proof that luxury goods have not only survived but thrived during the easing of restrictions, with Azimut Yachts and Benetti together delivering a total of 245 boats in the last six months alone.  

Of the most recent surge in orders, the group added, most sales were made up by the various appealing and popular models in both the Azimut and Benetti brands. Proving particularly commercially successful is the new Azimut Yachts’ flagship, the Trideck, of which ten units had already been sold before the official debut at the ongoing Cannes Yachting Festival, and Benetti’s Oasis 40m, which has sold 14 units to date in the 2020/21 season. Also of note is Azimut Yachts’ Verve 47, of which a total of 55 units have been sold to date, 30 of which were sold in the past year.

Azimut Benetti also indicated that more than half of the value of production - about 570 million euros of the total 850 million - is made up by the superyacht segment (boats over 80 ft / 24m in length). With recent moves to consolidate its market presence internationally, this segment in particular has only been consolidated further still. 

However, the most impressive number is no doubt that of Azimut Benetti’s staggering order book, which has increased threefold compared to the previous season and now stands at some 1.2 billion euros. 900 million euros of this figure is for models in the superyacht segment, of which 508 million were signed in the last 90 days alone.  

In terms of market strength, Azimut Benetti confirmed that sales are fairly spread across the three main continents, although the APAC region has leapt forward with a rise to 15% of total sales. 

Azimut Benetti Group CEO Marco Valle comments, “I close my first year as Group CEO fully aware that we have achieved the challenging objectives we set ourselves. I am also looking ahead to the upcoming season buoyed by the excellent order book, which has practically saturated production for the year that has just begun, and I am very confident that the new projects we are working on will allow us to continue along our organic growth path in the medium term too.”  

Group Executive Vice President Giovanna Vitelli confirmed his words, adding that the group’s focus must now be on continuing the fight for more sustainable shipbuilding. “ After definitively achieving our goal of reducing consumption (by at least 40%) and therefore emissions, through the use of carbon fiber and optimised hulls and propulsion systems, we are working on other technical solutions to offer yachts that are ever more respectful of the environment.”

This promise has been solidified by Azimut Benetti’s commitment to over 100 million euros in research and development in the next three years.

"I am also looking ahead to the upcoming season buoyed by the excellent order book, which has practically saturated production for the year that has just begun." Marco Valle, Azimut Benetti Group CEO

"I am also looking ahead to the upcoming season buoyed by the excellent order book, which has practically saturated production for the year that has just begun."

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02/07 RE
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  • Azimut Benetti : cambio al timone degli yacht (MF)

ROMA (MF-DJ)--Il presidente Paolo Vitelli si prepara a lasciare il timone alla figlia Giovanna proprio all'apice delle performance industriali e finanziarie del gruppo, che può vantare un portafoglio ordini da record per i prossimi anni. Azimut Benetti da oltre 20 anni detiene il primato mondiale per gli yacht in costruzione. Oggi il cantiere ha commesse record e i risultati sono in costante miglioramento. Il bilancio 2022 chiuso ad agosto ha fatto registrare oltre un miliardo di fatturato, un ebitda di 110 milioni e una posizione finanziaria netta di 315 milioni di euro. Per l'esercizio in corso la produzione è già tutta venduta e le previsioni parlano di un fatturato in crescita del 20% (a 1,2 miliardi) e un ebitda in salita del 40% (oltre 150 milioni). Il ricco portafoglio ordini permette di pensare ai successivi due anni con un'ulteriore crescita attesa della marginalità e l'azienda investirà per migliorare la capacità e l'efficienza produttiva al punto che il margine operativo salirà al 15% del fatturato. Paolo Vitelli (presidente) e la figlia Giovanna (vicepresidente) spiegano a MF-Milano Finanza quale sarà la rotta del gruppo con sede ad Avigliana (Torino).

Domanda. Il Global Order Book 2022 ha confermato Azimut Benetti leader mondiale per numero di yacht in costruzione. Come si spiega questo prolungato primato?

G.V. Siamo molto orgogliosi di questo risultato per il 23* anno consecutivo e individuiamo nell'innovazione di prodotto la ragione per questo primato e per il distacco che abbiamo aumentato rispetto ai competitor.

D. Oggi innovazione e sostenibilità sono imprescindibili. Ma sono sempre collegati?

P.V. Fino a ieri no, da oggi sì. Noi da 15 anni portiamo avanti tecnologia di produzione, alleggerimento delle barche, efficienza della macchina propulsiva, siamo stati pionieri dei Pod. Da adesso ci dedicheremo sostanzialmente a lavorare anche per ridurre la percentuale di inquinamento per kilowatt prodotto. Il banco di prova che abbiamo messo sul mercato è stato il B.Yond 37, un super yacht ibrido diesel/elettrico. Perché questo avvenga oggi vuol dire che il seme è stato piantato almeno 5 anni fa, anzi ormai 8, quando di sostenibilità di parlava ancora poco.

D. Come vedete il mercato dei super yacht nei prossimi 5-10 anni dopo questo boom?

P.V. Io lo vedo bene, nel senso che l'economia dovrebbe avere un leggero ripiegamento, ma poi trovare una stabilità nel medio termine. A questo fenomeno positivo si aggiunge sicuramente una cultura nautica diversa data dal Covid; la barca rientra in quell'utilizzo meno contaminato, più esclusivo e più familiare che la pandemia ha generato. Quanto durerà questa cultura? Credo a lungo, pertanto la nostra visione è di stabilità.

D. Nonostante emergano nuovi rischi? Ad esempio c'è chi contesta i super yacht come avviene con gli aerei privati?

P.V. Bisogna che cambi la percezione del pubblico verso l'utilizzo di un bene che non ha niente di negativo e che dimostreremo che anche dal punto di vista ambientale è assolutamente poco impattante.

G.V. È giusto che il settore si occupi e dia risposte al tema della sostenibilità; quindi che ci sia un'attenzione su questo aspetto da parte di tutti noi perché il tema dei minori consumi ci riguarda; dal riscaldamento di casa all'andare in barca. Non si tratta più di una scelta ma di una necessità: i cantieri diano una risposta seria a questo aspetto. Alla domanda se vediamo che questo tema ecologico possa in qualche modo influenzare il settore dico che è giusto che lo influenzi perché è una risposta che questo settore deve dare.

D. Il gruppo Azimut Benetti, oltre al core business della costruzione di yacht, dove sta guardando? Più marine in gestione, più attività di refit o altri servizi?

P.V. Noi da sempre abbiamo la presunzione di fare le cose bene occupandoci del nostro core business come attività principale. Nell'ambito del servizio riteniamo essenziale il refit delle imbarcazioni. Quindi abbiamo deciso di sviluppare questo settore e abbiamo previsto un investimento di 12 milioni di euro di potenziamento del nostro cantiere Lusben di Livorno. Siamo all'inseguimento del numero uno come fatturato (il cantiere Amico & Co, ndr) e vogliamo presto batterlo. Anche le marine riteniamo siano un completamento della nostra attività e vorremmo che fossero inserite in un meccanismo più ampio perché crediamo nel concetto di rete alberghiera. Pensiamo di andare a collegarci con qualcosa di esistente per poter fare una rete di marine.

D. Riguardo il passaggio generazionale, quale sarà il futuro del gruppo Azimut Benetti?

P.V. Quello che posso dire è che a febbraio lascerò la presidenza a Giovanna semplicemente perché ho l'età che tutto il mondo riconosce corretta per una successione e perché mia figlia ha acquisito esperienze e conoscenze necessarie. Siamo pronti per il cambio generazionale, l'abbiamo costruito in tanti anni di lavoro, siamo fortunati perché il momento economico permette di assorbire questa transizione serenamente. Rimarrò nel consiglio d'amministrazione per un certo periodo, a disposizione, ma ci terremmo che, con delle regole aggiornate, il potere passasse veramente di mano e io, allora, andrò via.

G.V. Non mi viene quasi in mente nelle società italiane un fondatore che abbia guardato con questa lungimiranza all'idea del passaggio generazionale. È un fatto abbastanza unico e di grandissima visione nonché di grande generosità nei confronti miei, ma anche dell'azienda. Di questo sono pubblicamente molto grata a mio padre. Per il futuro intendiamo andare avanti con questo traghettamento che è proporzionale alla crescita dimensionale dell'azienda: andremo a 1,4 miliardi di fatturato per cui questo passaggio, con la relativa governance, è un aspetto necessario da affrontare per la salute dell'azienda.

D. Pensa alla borsa o ai fondi d'investimento?

G.V. I soci di minoranza li abbiamo sempre avuti in passato e, a seconda dei tempi, abbiamo scelto alleanze differenti. Il primo fu un cliente di Hong Kong che s'innamorò poi anche dell'azienda, poi fu Intesa Sanpaolo che ci ha aperto al sistema Italia all'estero e oggi abbiamo Tamburi Ip che detiene il 12%. Sono alleanze che nel tempo si sono rivelate utili, quindi con questa logica siamo sempre aperti. Siamo stati certamente molto corteggiati negli ultimi periodi e nel futuro se si presenteranno occasioni perché non coglierle?

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Intesa Sanpaolo:  il forte inizio d'anno sostiene la guidance 2024 e 2025

INTESA SANPAOLO : il forte inizio d'anno sostiene la guidance 2024 e 2025

07 maggio 2024 alle 07:58

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Benetti B.Now 67M con Oasis Deck

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Azimut Benetti is confirmed as the world’s leading yacht manufacturer

  • Yacht industry

The Azimut|Benetti Group retains its position as the world’s leading manufacturer of yachts over 24 meters, firmly securing its top spot in the Global Order Book edited by Boat International magazine. This book annually collects and analyzes data from 177 shipyards worldwide. The 2024 edition awards the Group first place for both the number of units under construction and the cumulative length of projects: 167 yachts totaling 6014 meters, representing 14% of the world market examined by Boat International.

These figures are corroborated by the Group’s record results for the financial year ending August 31st, 2023. Production value grew by over 23% compared to the previous year, and Ebitda increased by 50%. The Group’s resilience is further demonstrated by the consistent growth in production value, nearly doubling in the last five years—from 700 million to 1.3 billion euros—and the order portfolio extending until 2027. This success is a testament to the market’s preference for the Group’s stylistic and technological solutions, as well as its focus on fuel consumption and environmental impact.

These numbers, supported by excellent capital and financial solidity, enable the company to invest 150 million euros over the next three years. This commitment is accompanied by the Group’s dedication to research and development, specifically focusing on solutions to reduce environmental impact. Today, the Group proudly announces leading results in the boating industry for lowering CO2 emissions. This includes the first-of-its-kind agreement in the sector for the use of HVO biofuel. Encouraged by these results, the Group is actively promoting the development of a public index to measure yacht efficiency, in collaboration with Lloyd’s Register and the Superyacht Eco Association.

The extraordinary longevity of the Shipyard’s leading position can be traced to the status of private family company of Azimut|Benetti Group, led by the Vitelli family together with two quality minority shareholders – PIF and TIP – who hold a stimulus and control function: since its foundation, the ownership has pursued a coherent, resilient and sustainable business model, which is a long-term strategy focused on customer experience, constant product innovation and care for people. With the recent generational change – President Giovanna Vitelli taking the helm – the Group has undertaken a path of evolution that aims to further develop its managerial culture and governance, respecting the entrepreneurial DNA that continues to spur the success of the Company with rapid decision-making, a calibrated approach to growth and investments, and attention to the wellbeing of workers.

These traits translate into a strategic plan based on three pillars: the evolution of the product in terms of design and sustainability, the development of services through the Lusben and Yachtique brands, and the nourishing of talent.

The product – Beauty, innovation and sustainability

The key contributor to the Group’s first place in the Global Order Book ranking is the success of the models by Azimut and Benetti: cutting-edge concepts that anticipate owners’ desires and industry trends time after time. The creation of new lifestyles on board and the reduction of CO2 emissions and energy consumption are the guiding principles of the Group’s product philosophy, both of which are reflected in the Azimut and Benetti yachts consistently with the values of the two brands.

Azimut explores new frontiers in architecture, positioning itself as the design hub that enriches the yachting world with the creativity of various contributors from different sectors. The most recent collaboration with Matteo Thun, for instance, introduces a new conscious design concept that respects the interconnected relationship between people, yacht, and the environment.

Furthermore, the brand is a pioneer in the development of solutions to reduce emissions integrating high-efficiency hulls, the extensive use of carbon, and innovative propulsion systems. Today, over half of Azimut’s fleet is made up of Low Emission Yachts, which guarantee a reduction in emissions of up to 30%. In the spring of 2024, the Shipyard will present its first hybrid Series and the most efficient ever built: Seadeck.

Benetti reinvents the concept of iconic models through collaborations with internationally renowned architects, such as Bonetti/Kozerski Architecture, notable for their recent Pace Gallery project in New York. These collaborations aim to reinterpret classic design language, incorporating sophisticated influences from the realms of architecture, fashion design, and art. One of the most influential contemporary stylistic innovations introduced by Benetti is the Oasis Deck®, a true revolution in the concept of the beach area. For the first time, it transforms the aft deck into a sea oasis, providing an experience in close contact with nature.

Currently, the Shipyard offers almost its entire range with hybrid systems. The Benetti B.Yond has been recognized as the greenest model in its category, achieving a significant reduction in CO2 emissions (up to 24%) and NOx emissions (up to 85%). The next objective is to further optimize consumption and emissions generated by onboard systems. This issue is particularly relevant to larger boats, which spend approximately 90% of their time at anchor. Benetti has begun addressing this by developing solutions such as the “Zero-Emission Hotel Mode,” powered by fuel cells and advanced power management systems. These solutions include measures that can reduce air conditioning energy consumption by up to 50%.

The results achieved by Azimut and Benetti demonstrate a commitment to implementing green solutions on a broad scale, not just on one-off prototype models. By combining future-oriented research with the implementation of the best available and effective solutions today, the Group aims for the greatest possible impact in the short, medium, and long terms.

The Group’s activities are guided by its determination to lead the sector towards a more conscious and scientific approach to the topic of environmental sustainability, while promoting greater transparency in communication. With this objective, Azimut, together with Lloyd’s Register, one of the main classification bodies in the maritime sector, conducted a consumption and emissions certification plan in the summer of 2023, which led to the definition of an objective and comparable Carbon Emission Index, which the Superyacht Eco Association used to extend the SEA Index to yachts under 24m, the most widespread category of yachts in our seas and the one involving the greatest number of owners, with the ambition of starting an unprecedented movement.

In 2023, the Group signed the first agreement in the sector with Eni Live for the replacement of all fossil fuels used by the Group for sea trials, tests, and prototype transfers with HVO biodiesel. HVO biodiesel is a biofuel made from renewable raw materials*, allowing a reduction in CO2 emissions by up to 90% compared to the reference fossil mix, depending on the materials used for its production**. According to the agreement signed with Eni Live, the Group will purchase approximately 700,000 liters of HVO starting this year, thereby preventing the release of up to 1,800 tons of CO2 into the environment. This reduction is equivalent to preventing the emissions from about 1,800 flights from Frankfurt to New York.

Finally, all the Group’s offices operate with the aim of reducing the environmental impact from all sources: the production sites will use renewable sources to cover approximately 50% of their energy requirements by 2026 and, with an eye to developing an increasingly circular economy, projects have been initiated to recover fiberglass, wood and other residual material.

The services – Lusben and Yachtique

The strategic plan of the Azimut|Benetti Group envisions the further development of the service hub with the aim of supporting owners throughout their yachting experience. The Group confirms the growing strategic role of Lusben and the refit activity by investing 15 million euros to expand the Lusben shipyard in Livorno. This facility, one of the brand’s three, alongside Varazze and Viareggio, will be equipped to host yachts over 100 meters in length, solidifying its position as one of the three main players in the Mediterranean for superyachts.

Following the same strategic logic, Yachtique, the Group’s internal styling lounge created over twenty years ago to advise and accompany owners from their furnishing choices to the purchase of art and antiques, will also expand its facilities in Tuscany over the next three years.

Finally, the Group’s services division has recently been enriched with the first nautical “Airbnb” proposal, which allows Azimut owners to offer their yacht for charter anywhere in the world on a digital platform developed by Azimut. Local dealers will handle the management of the boats, as well as check-in and check-out.

A school of talents

The leadership role that the Azimut|Benetti Group holds in the sector is closely connected to its commitment to supporting its 2,400 direct employees—a growth of +24% in the last 3 years—in their professional growth and training for roles in demand in the nautical sector. This commitment fosters employment in an industry that symbolizes Italian production and manufacturing excellence.

To address these goals, the Shipyard established the Azimut|Benetti Group Corporate Academy, becoming the first in the nautical sector to approach training with a transversal and integrated model. This model includes the Shipyard Academy—providing 144,000 hours of training per year—the Executive Academy, and Edu & Career Guidance projects in collaboration with universities, high schools, and technical institutes. The internal nautical module, involving employees in a cruising experience on the Group’s yachts, brings the Group’s mission to life by making people experience, know and love the product: to build the most beautiful, reliable, technological and innovative yacht and assist it always and everywhere.

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Azimut | Benetti Group earns the most important recognition in the nautical sector: first place in the annual ranking of Global Order Book 2023 by the authoritative magazine, Boat International. The Group’s primacy among builders of yachts over 24 meters follows from 53 years of passion for boating. Over the years, the family business has succeeded in combining technological innovation, elegantly impactful design solutions and a longstanding commitment to reduce emissions

With 168 projects under construction, totaling 5,991 meters in length , Azimut|Benetti Group leads, for the 23rd time in a row, the annual ranking of the largest yacht builders known as the Global Order Book by Boat International. The British nautical magazine has been collecting and analyzing data on the superyacht market since 1992 to chronicle the scope of the sector, which has risen to global significance.

The prestigious acknowledgment asserts Azimut|Benetti Group , active on 5 continents, as the world’s leading manufacturer among the 189 shipyards, both in number of projects and total length. The gap between first and second place grew sharply over the past year, as the Italian company founded by Paolo Vitelli extended its order portfolio into 2027, recording a production value of more than 1.2 billion euros for the current year.

azimut yachts fatturato

(Courtesy of Boat International Media Limited)

The factors underlying the company’s lasting success are many, with their roots in a product strategy, a business model and an entrepreneurial vision that have stood the test of time, unmoved by market trends.

PRODUCT STRATEGY Technological innovation is one of the pillars supporting the success of Azimut|Benetti Group , which plans to invest 130 million euros in R&D over the next 3 years. While the effort aims at the development of new products and the use of cutting-edge technologies, above all it has delivered significant results in terms of sustainability . A rapidly growing share of yachts produced by the Group guarantee a 20 to 30% reduction in fuel consumption, and therefore CO2 emissions , compared with equivalent shaft line models with hard-chine hulls. This result has been achieved by combining three key factors: the adoption of innovative propulsion systems including hybrid and electric ; the development of increasingly efficient hulls , tailored to master the challenges of each model’s mission; and extensive use of carbon fiber to reduce weight .

BUSINESS MODEL Azimut|Benetti Group owes its record-holding place, in part, to being a family-run business with a strong international vocation, together with other important aspects such as customer and marina services. The network, consisting of 80 dealers operating out of 138 sales and assistance offices all over the World, is built on an entrepreneurial culture of exceptional financial reliability. It’s essential, especially with regard to yachts with large volumes. The skills of the managers proved, once again, to add value as well. The presence of the second generation of the Vitelli family at the top of the company with Giovanna Vitelli as Vice President , and of Marco Valle as the CEO who boasts 25 years with Azimut|Benetti Group , in which he has covered numerous roles of great responsibility, exemplifies the company’s culture of growth from within that promotes the development of assets to gain a competitive edge.

ENTREPRENEURIAL VISION Building the most beautiful, reliable, technological and innovative boat, and assisting her always and everywhere, is the mission of Azimut|Benetti Group , which has always remained faithful to its values over 53 years in business. Particular attention has always been paid to developing trusting, lasting and even multi-generational relationships with employees and suppliers, with the aim to increase the shipyard’s production cycle by sharing the opportunities for growth and future development. Born of this entrepreneurial spirit, the Sea Your Future talent program , launched in 2022, has attracted the interest of more than 600 candidates from the best Italian and European universities with the chance to join an established international business that has recorded a 10% growth in new hires across all divisions.

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Nautica: Azimut-Benetti aumenta fatturato e triplica ordini

Nel 2020/21 il valore della produzione cresciuto di 100 milioni Il gruppo Azimut Benetti ha chiuso la stagione nautica 2020/21 con un valore della produzione di 850 milioni di euro, in crescita di 100 milioni rispetto all’anno precedente e con un portafoglio ordini triplicato a 1,2 miliardi di euro, di cui 508 milioni raccolti negli ultimi 90 giorni. Nonostante qualche fisiologico rallentamento produttivo dovuto alle turnazioni legate alle policy anti Covid e al più recente fenomeno delle difficolta di approvvigionamento in ambito supply chain, il gruppo, si legge in una nota, ha felicemente colto il momento di vivacità commerciale che ha caratterizzato gli ultimi 6 mesi consegnando un totale di 245 imbarcazioni tra i due marchi Azimut Yachts e Benetti. “Chiudo il primo anno da ceo di gruppo – ha affermato Marco Valle – con la consapevolezza di aver centrato gli obiettivi sfidanti che ci eravamo prefissati. Guardo inoltre alla prossima stagione confortato dall’ottimo portafoglio ordini, che vede praticamente saturata la produzione dell’anno appena cominciato, e sono molto fiducioso che i nuovi progetti su cui stiamo lavorando ci consentiranno di proseguire anche nel medio periodo nel nostro cammino di crescita organica”. Il gruppo ha confermato 100 milioni di investimenti in ricerca e sviluppo per il prossimo triennio. (ANSA).

Ecco quali sono le grandi corporazioni dietro allo yachting

Dietro marchi e cantieri oggi non ci sono quasi più aziende di famiglia come nel passato ma grandi gruppi industriali, holding finanziarie e investitori privati che controllano il mercato e danno forma all’industria nautica. ecco quali sono le 9 corporazioni più importanti..

A leggere comunicati stampa, annunci ufficiali e brochure aziendali il 70 per cento dei cantieri nautici si definisce leader del mercato. Può quindi essere difficile per un armatore in vena di acquisti o in generale per la comunità di appassionati distinguere a prima vista la reale posizione finanziaria delle aziende nautiche e le loro dimensioni. Dopo 20 anni di operazioni finanziarie, investimenti, fusioni e acquisizioni, complice la grande crisi del 2009 nel settore della nautica sono emersi alcuni gruppi industriali, grandi imprenditori e holding finanziarie che controllano un’ampia fetta del mercato e danno forma all’industria.

Chi sono questi colossi della nautica? In linea generale a investire nella nautica sono quasi sempre soggetti esterni a questo mondo che operano e accumulano capitali in altri settori economici: gruppi industriali, multinazionali, holding finanziarie, imprenditori, banchieri e fondi d’investimento. Per tutti la nautica ha un suo appeal a prescindere dall’andamento dell’economia: gli yachts rappresentano infatti uno status symbol legato al lusso, al benessere e al tempo libero. Senza contare che i cantieri nautici sono aziende qualificate che costituiscono un bel mix di tecnologia e cultura artigiana.

Vediamo allora quali gruppi economici ci sono oggi dietro i grandi marchi della cantieristica italiana e internazionale, quale è la loro configurazione societaria e quali risultati hanno ottenuto finora queste partnership.

Dalian Wanda Group

Fatturato annuale: $39,47 miliardi

Fondatore e presidente: Wang Jianling

Marchi: Sunseeker

Dalian Wanda Group è il più grande operatore commerciale immobiliare in Cina e il più grande operatore di catene di cinema del mondo. È stato fondato nel 1988 da Wang Jianlin, il terzo uomo più ricco della Cina. La società ha oggi 634 miliardi di yuan in attività e gestisce oltre 26 milioni di metri quadrati di proprietà alberghiera. Nel 2013, la società ha deciso di acquistare Sunseeker, produttore di yacht con sede nel Regno Unito. Dopo avere subito perdite per 9 milioni di sterline nel 2009, Sunseeker era stata rilevata da FL Partners, una società irlandese di private equity. Sunseeker è stato venduto nel 2013 al Gruppo Wanda per circa 300 milioni di sterline secondo il Financial Times.

Fatturato annuale: $44,18 miliardi

Fondatore e presidente: Bernard Arnault

Marchi: Princess Yachts, Royal Van Lent (Feadship)

Moet Hennessy Louis Vuitton, meglio conosciuto come il conglomerato francese dei beni di lusso, LVMH, forse non è così sorprendentemente anche un protagonista nel settore dei superyacht. Nel 2008, L Capital, società di investimento della compagnia, ha acquistato Princess Yachts in un contratto del valore di 200 milioni di sterline secondo la Reuters, con il sostegno della banca d’investimento Calyon. La LVMH fa capo a Bernard Arnault, imprenditore francese e uno tra gli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio stimato di 26 miliardi di dollari. L’alleanza societaria per il cantiere inglese va a gonfie vele, visto che nel 2017 ha stabilito il record di vendite con commesse per un totale di 1 miliardo di dollari e un incremento del fatturato del 26,6% rispetto al 2016.

Gavio Group

Fatturato annuale: €2,2 miliardi

Marchi: Baglietto, Cerri Cantieri Navali, Bertram

Anche il Gruppo Gavio, grande azienda italiana la cui principale attività è nelle concessioni autostradali con la società che gestisce oltre 1.400 chilometri di autostrade in Italia, ha interessi nel settore della nautica da diporto. Nel 2012 Beniamino Gavio ha guidato l’acquisizione dell’iconico cantiere italiano Baglietto per un importo di 18,5 milioni di euro. All’epoca però il cantiere spezzino era prossimo al fallimento. Gavio lo ha fatto ripartire investendo 50 milioni di euro di cui 18,5 milioni per il marchio e altri 18 milioni, spalmati in due anni e mezzo per la costruzione del nuovo stabilimento. Il gruppo ha ulteriormente consolidato la propria posizione nel settore acquistando Cerri Cantieri Navali, pochi mesi prima dell’accordo di Baglietto e successivamente acquisendo Bertram negli Stati Uniti nel 2015.

Privinvest Group

Proprietario: Akram & Iskandar Safa

Marchi: CMN, Nobiskrug, ADM Shipyards

Il gruppo Privinvest è una delle più grandi società marittime d’Europa che è coinvolta nella produzione navale e nell’industria dei superyacht. Fondata dai fratelli Safa, Privinvest acquistò la società Constructions Mécaniques de Normandie (CMN) con sede a Cherbourg, in Francia, nel 1992. La compagnia riuscì poi a lanciarla come cantiere navale con commesse dal Medio Oriente secondo l’Indipendent. Nel 2007 il gruppo ha finanziato il 30 per cento della società Abu Dhabi MAR che si è avventurata nella costruzione navale attraverso ADM Shipyards e ha lavorato al maxi yacht Yas di 141 metri. Nel 2009 Privinvest ha continuato a consolidare la sua posizione nel settore acquisendo anche il cantiere navale tedesco Nobiskrug che recentemente è diventato il più famoso per la costruzione dello yacht a vela A lungo 142,8 metri.

Azimut-Benetti Group

Fatturato massimo registrato: €300 miliardi

Presidente: Paolo Vitelli

Marchi: Benetti, Azimut

Azimut è stata fondata all’inizio degli Anni 70 da Paolo Vitelli come concessionaria di barche Amerglass. L’azienda si è quindi evoluta nella produzione di yacht costruendo la sua prima barca da 43 piedi. Successivamente varò Failaka, il primo yacht in vetroresina di 30 metri mai costruito, a un principe kuwaitiano. Nel 1985, Azimut rilevò il cantiere navale Fratelli Benetti a Viareggio, ponendo le radici per il gruppo. In seguito, la società ha iniziato a collaborare con il giovane designer  Stefano Righini che avrebbe concepito le linee Azimut per le quali l’azienda è conosciuta oggi. La società ha acquisito il cantiere Gobbi nel 2001 che ora produce la gamma di yachts Atlantis del gruppo da 10 a 18 metri. Nel 2004 il gruppo ha acquisito Fraser Yachts, una grande società di intermediazione di yacht. In seguito ha sviluppato il Marina di Varazze e il Royal Yacht Club di Mosca. Nel 2018 Azimut/Benetti ha registrato un fatturato di 850 milioni di euro, pari a +18 per cento sui 723 milioni del valore di produzione 2017 e nel prossimo triennio 2019-2021 investirà ulteriori 122 milioni di euro.

Ferretti Group

Fatturato massimo registrato: €1.5 miliardi

Proprietario: Weichai Group, Ferrari family

Marchi: Ferretti, Custom Line, Pershing, CRN, Itama, Mochi Craft, Riva

Ferretti nasce nel 1968 come prima divisione marittima dell’azienda familiare di Alessandro e Norberto Ferretti. Nel 1971 l’azienda varò il suo primo yacht in legno e nel 1982 iniziò a produrre barche per la pesca sportiva con flybridge. Nel 1996 il gruppo decise di espandersi in una gamma più ampia e di creare la Custom Line, una divisione destinata a operare nella crescente fascia di 26-40 metri. Negli anni seguenti la società ha moltiplicato le acquisizioni comprando CNA nel 1998, CRN nel 1999, Riva nel 2000, Mochi Craft nel 2001 e Itama nel 2004. Mentre la società si stava preparando per un’offerta pubblica iniziale (IPO) dopo essere stata acquisita in da Candover Investments che ha portato il valore del Gruppo a € 1,5 miliardi nel 2007, la crisi finanziaria ha portato a un calo significativo delle vendite. Di conseguenza il Gruppo ha dovuto ristrutturare il debito e i suoi creditori, guidati dalla Royal Bank of Scotland, hanno convertito una parte del loro debito di € 1,2 miliardi in azioni secondo Bloomberg. Il Gruppo Ferretti fu infine venduto a Weichai Group, una società statale cinese, il più grande produttore di bulldozer in Cina. Resta inteso che la società ha in seguito acquistato la partecipazione di RBS nel Gruppo Ferretti. Nel 2016, la famiglia Ferrari ha acquisito una partecipazione del 13,2% nel capitale del produttore di yacht.

Vagit Alekperov

Fatturato: $14.9 miliardi

Marchi: Heesen Yachts, OneOcean Port Vell

Il signor Vagit Alekperov è attualmente considerato uno degli uomini più ricchi della Russia secondo Forbes. Nel maggio 2015 è stato reso noto che il capo di Lukoil, la più grande compagnia petrolifera indipendente della Russia, è l’attuale proprietario di Heesen. Secondo i media olandesi nel 2008 Alekperov ha acquistato il cantiere Heesen Yachts dal fondatore Frans Heesen per una somma di 100 milioni di euro. Nel marzo 2016 Heesen ha lanciato la sua ultima ammiraglia, la Galactica Super Nova di 70 metri (Progetto Kometa) che è stata costruita per lo stesso Mr. Alekperov. Insieme a QInvest, la banca d’investimento del Qatar, Alekperov ha acquisito il porto turistico del superyacht di Barcellona, ​​OneOcean Port Vell, che, secondo i media spagnoli, ha finanziato fin dall’inizio.

Mohammed al-Barwani

Fatturato: $1,2 miliardi

Marchi: Oceanco, Turquoise Yachts

Magnate dell’energia, Mohammed al-Barwani ha fatto la sua ricchezza investendo in petrolio, gas, minerali e produzione. Nel 2010, tuttavia, ha deciso di acquistare il cantiere olandese Oceanco dal magnate delle spedizioni greche Theodore Angelopoulos. Prima azienda a costruire piscine termali su superyacht, Oceanco ha beneficiato molto dell’approccio pratico di Al-Barnawi che ha consegnato il bellissimo Nirvana al miliardario russo Potanin e ha ampliato la sua struttura per poter costruire yacht fino a 160 metri. Nel dicembre 2013 al-Barwani ha ulteriormente consolidato la sua posizione nel settore acquistando il produttore turco di yacht, Proteksan (ora Turquoise Yachts).

Genting Group

Fatturato annuale: $2,18 miliardi

Fondatore: Lim Goh Tong

Marchi: Wider Yachts, Grand Bank Yachts, U Boat Worx, Lloyd Werft

Gruppo economico specializzato nel settore dell’intrattenimento con sede in Malesia, Genting Group ha acquistato la proprietà del cantiere italiano Wider Yachts attraverso la sua linea di crociere Genting Hong Kong, espandendo ulteriormente i suoi interessi nel settore dello yachting. Ideato da Tilli Antonelli, ex amministratore delegato di Pershing (acquisita dal Gruppo Ferretti), Wider Yachts è stato fondato nel 2010 con il primo modello da 13 metri, Wider 42, il cui punto di forza è diventato la piattaforma estendibile situata in mezzo alla nave. Secondo l’indice Timeline, Wider Yachts è stato venduto a maggio 2013 per la cifra di € 22 milioni.

Il coinvolgimento di Genting con Wider ha tuttavia avuto inizio nel dicembre 2012, quando il gruppo ha effettuato un investimento nel cantiere navale italiano tramite un aumento di capitale che ha consentito di ottenere una partecipazione del 50 per cento nella società. “Ho deciso di sostenere Wider perché sono rimasto impressionato dal suo sviluppo e dalla sua capacità di affermarsi sul mercato internazionale” ha commentato il presidente di Genting, Tan Sri Lim Kok Thay al momento dell’investimento.

Gli interessi del gruppo malese nello yachting non si limitano a Wider Yachts in quanto il Gruppo Genting ha una partecipazione del 24,85% in Grand Banks Yachts dal dicembre 2014 e una quota del 15 per cento nel produttore di sottomarini di lusso U-Boat worx. Il capitale riservato alla nautica del gruppo, inclusa la sua partecipazione in Wider, raggiunge i $ 38 milioni.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

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Il quotidiano online del mercato super yacht

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Paolo e Giovanna Vitelli: “Così Azimut Benetti navigherà in futuro tra successione e nuovi investimenti”

La presidenza dal prossimo Febbraio passerà da padre a figlia mentre il gruppo traguarda 1,4 miliardi di fatturato, punta sul refit, pensa alla costruzione di un nuovo giga yacht e punta a creare una rete di marina

Paolo e Giovanna Vitelli (presidente e vice presidente di Azimut Benetti Group) low

Avigliana (Torino) – Il 2023 di SUPER YACHT 24 (che il prossimo 21 Gennaio festeggerà il suo primo anno di vita) si apre con un’intervista esclusiva a Paolo e Giovanna Vitelli, rispettivamente presidente e vicepresidente (per ora) del Gruppo Azimut Benetti, il primo cantiere al mondo nella produzione di yacht e superyacht secondo quanto certificato dall’ ultima edizione del Global Order Book . Il bilancio 2021/22 del gruppo (chiuso ad Agosto) ha fatto registrare oltre un miliardo di fatturato, un Ebitda di 110 milioni e una posizione finanziaria netta di 315 milioni. L’esercizio in corso (2022/23) sarà secondo Azimut Benetti una certezza in quanto la produzione risulta già tutta venduta e chiuderà con un fatturato in crescita del 20% (1,2 miliardi) e un Ebidta in salita del 40% (oltre 150 milioni). Il ricco portafoglio ordini permette di pensare ai successivi due anni con un’ulteriore crescita attesa della marginalità. In questa situazione l’azienda ha deciso di investire per migliorare la capacità e l’efficienza produttiva al punto che l’Ebidta passerà al 15% del fatturato.

Che effetto fa e come spiegate la prolungata leadership mondiale del gruppo Azimut Benetti nel Global Order Book 2022?

Paolo Vitelli: “Siamo molto orgogliosi di questo risultato per il 23° anno consecutivo ma pensiamo non sia casuale e non avevamo nessuna preoccupazione di perdere questo primato, anche se siamo orgogliosi di averlo raggiunto ancora una volta. Individuiamo nell’innovazione di prodotto la ragione per questo primato e per il distacco che abbiamo aumentato rispetto ai competitor. Mia figlia Giovanna ha avuto un ruolo importante nell’innovazione perché gestisce i tavoli di sviluppo, raccolta di innovazioni e di prodotti”.

Innovazione e sostenibilità sono oggi imprescindibili una dall’altra?

P.V. : “Fino a ieri no; da oggi sì. Fino a ieri questo aspetto era ancora guardato non come una priorità assoluta della nautica. Noi l’abbiamo fatta perché sono 15 anni che portiamo avanti tecnologia di produzione, alleggerimento delle barche, efficienza della macchina propulsiva, siamo stati pionieri dei Pod. Da adesso ci dedicheremo sostanzialmente a lavorare anche per ridurre la percentuale di inquinamento per kilowatt prodotto. Il banco di prova che abbiamo messo sul mercato è il B.Yond 37, un super yacht ibrido diesel/elettrico di facile utilizzo, dove l’hotel mode esiste, dove la propulsione elettrica esiste, dove tutto è gestito non da un’accozzaglia di materiali, ma da una Siemens che fa da coordinatrice delle varie funzioni che possono essere modificate. Si tratta di usare tecnologie nuove e a Febbraio riveleremo in maniera chiara la direzione da prendere. Vogliamo, però, a differenza dei nostri concorrenti, seguire una strada chiara; a volte l’utilizzo di una componente molto modesta di una fonte nuova di energia è scambiata per l’utilizzo dell’intera propulsione della nave. Quindi c’è un pò di communication nel gioco delle parti. Noi vorremmo dare un messaggio che sia credibile così come è stato credibile il messaggio sull’innovazione del prodotto dato negli ultimi anni.”

Giovanna Vitelli : “Perché questo avvenga oggi vuol dire che il seme è stato piantato almeno 5 anni fa, anzi ormai 8, quando di sostenibilità di parlava ancora poco. Per arrivare a questi traguardi oggi noi ci siamo impegnati tanto tempo prima.”

Siete d’accordo con chi sostiene che il metanolo possa essere il nuovo carburante del futuro?

G.V. : “Non sembra una soluzione attuabile nel breve termine.”

P.V. : “È un’opzione, ma richiede due volte e mezzo la capacità di stoccaggio a bordo, quindi significa ridurre a meno della metà l’autonomia o raddoppiare i serbatoi. Noi combattiamo da un po’ le chiacchiere di chi parla di metanolo!”

Come vedete il mercato dei superyacht nei prossimi 5-10 anni dopo questo boom?

P.V. : “Io lo vedo bene, nel senso che l’economia dovrebbe avere un leggero ripiegamento, ma poi trovare una stabilità nel medio termine. A questo fenomeno positivo si aggiunge sicuramente una cultura diversa data dal Covid; la barca rientra in quell’utilizzo meno contaminato, più esclusivo e più familiare che il Covid ha generato. Quanto durerà questa cultura? Credo a lungo. Quanto durerà il fatto che sono state accumulate delle riserve finanziarie non spese durante il Covid? Meno a lungo, ma nel frattempo sembrerebbe che l’economia possa ripartire. Pertanto la nostra visione è di stabilità e non solo per i grandi yacht, ma anche per la barca media (magari con una diversa richiesta).”

Emergono però nuovi rischi: ad esempio chi vuole contrastare i super yacht come avviene con gli aerei privati. Vi preoccupa questa tendenza?

P.V. : “Bisogna che cambi la percezione del pubblico verso l’utilizzo di un bene che non ha niente di negativo e che dimostreremo che anche dal punto di vista ambientale è assolutamente poco impattante. Bisogna che ci sia un consenso generale dato anche da voi media sulla barca intesa come un sistema dove fare una vacanza e come uno degli assi produttivi principali del nostro Paese se vogliamo guardarlo come Italia. Gli altri Paesi non hanno peli sulla lingua a dirlo. Gli olandesi, i tedeschi, gli americani e anche i francesi sostengono che si tratta di un asset di cui essere orgogliosi perché produce ricchezza oltre che tempo libero. Noi dobbiamo ancora fare questo passo.”

G.V. : “È giusto, però, che il settore si occupi e dia risposte al tema della sostenibilità; quindi che ci sia un’attenzione su questo aspetto da parte di tutti noi perché il tema dei minori consumi ci riguarda; dal riscaldamento di casa all’andare in barca. Per questo, secondo me, non si tratta più di una scelta ma di una necessità che i cantieri seri diano una risposta seria a questo aspetto. E quindi alla sua domanda se vediamo che questo tema ecologico possa in qualche modo influenzare il settore, dico che è giusto che lo influenzi perché è una risposta che questo settore deve dare.

Aggiungo che questo è oggetto oggi finalmente di attenzione anche da parte del cliente e faccio un esempio: se guardiamo al Benetti B.Yond, delle circa 10 unità vendute per la metà il cliente ha scelto quel sistema di Siemens per una maggiore sostenbilità che è un sistema costoso. Quindi c’è già effettivamente una cultura anche nel mondo degli utilizzatori che sta cambiando”.

Il gruppo Azimut Benetti, oltre al core business della costruzione di barche e navi da diporto, dove sta guardando? Più marine in gestione, più attività di refit o di servizi?

P.V. : “Noi da sempre abbiamo la presunzione di fare le cose bene occupandoci del nostro core business come attività principale. Nell’ambito del servizio riteniamo essenziale il refit delle imbarcazioni e perciò abbiamo deciso di sviluppare questo settore; abbiamo previsto un investimento di 12 milioni di euro di potenziamento del nostro cantiere Lusben di Livorno. Siamo all’inseguimento del numero uno come fatturato (il cantiere Amico & Co, ndr ) e vogliamo presto batterlo. Riteniamo che questo sia un completamento della nostra attività.

Le marine lo sono altrettanto però vorremmo che la nostra attività fosse inserita in un meccanismo più ampio perché nelle marine crediamo giochi il concetto della rete alberghiera. Pensiamo di andare a collegarci con qualcosa di esistente per poter fare una rete delle marine.”

In termini di capacità produttiva guardate con interesse alla possibilità di acquisire nuovi cantieri o nuovi spazi produttivi?

G.V. : “Abbiamo la necessità di ampliare la capacità produttiva perché il momento è favorevole e il portafoglio ordini lungo lo richiede. Ad Avigliana aumenteremo del 27% la capacità produttiva nel corso di questo triennio rivedendo tutti i processi e investendo anche in una revisione dello spazio. Ad esempio abbiamo uno dei nostri capannoni interamente occupati da magazzino e lì opteremo per stoccaggi verticali e automatizzati per liberare spazio da dedicare alla produzione. Quindi la combinata di rivedere il processo per renderlo ancora più serrato, con un lead time che si riduce, con il liberare spazi con investimenti da industria evoluta ci porta a farcelo in casa l’aumento di capacità produttiva. Invece per quanto riguarda la Toscana stiamo affittando aree esterne per avere un po’ di polmone.”

Guardate sempre con interesse anche alla taglia dei giga yacht?

P.V. : “Abbiamo fatto dei giga, ma guardiamo con attenzione a farne purché abbiano un contenuto di innovazione e di tecnologia coerente con quello che abbiamo imparato; non fare un giga per il gusto di farlo. Sennò occuperemmo uno spazio che potrebbe essere meglio impiegato con la costruzione di barche inferiori. Oggi abbiamo in trattativa dei giga che ci piacciono, intorno ai 100 metri di lunghezza, per essere la quint’essenza della bellezza e della tecnologia e, appena si presenta l’occasione, un altro giga lo faremo, altrimenti sarebbe andato perduto l’investimento avviato in passato.”

G.V. : “Potremmo sembrare presuntuosi, e forse un po’ lo siamo, ma siccome gli slot produttivi sono strapieni perché il mercato tira parecchio, abbiamo la possibilità di decidere come allocare lo spazio produttivo.”

Quanti metri potrebbe essere il prossimo giga yacht di Benetti?

P.V. : “Intorno ai 100.”

Per ciò che riguarda il passaggio generazionale, quale sarà il futuro del gruppo Azimut Benetti?

P.V. : “Quello che posso dire è che a Febbraio lascerò la presidenza a Giovanna semplicemente perché ho l’età che tutto il mondo riconosce corretta per un cambio e conseguente successione e perché mia figlia ha acquisito le esperienze e le conoscenze necessarie.

Siamo pronti per il cambio generazionale, l’abbiamo costruito in tanti anni di lavoro, siamo fortunati perché il momento economico permette di assorbire questa transizione serenamente. Io rimarrò nel Consiglio d’amministrazione per un certo periodo, a disposizione, ma ci terremmo che, con delle regole aggiornate, il potere passasse veramente di mano e io, allora, andrò via.”

G.V. : “Non mi viene quasi in mente nelle società italiane un fondatore che abbia guardato con questa lungimiranza all’idea del passaggio generazionale. È un fatto abbastanza unico e di grandissima visione e anche di grande generosità nei confronti miei, ma anche dell’azienda. Di questo sono pubblicamente molto grata perché il nostro è un caso abbastanza unico.

Per il futuro l’andare avanti di questo traghettamento che è proporzionale alla crescita dimensionale dell’azienda che già oggi, già solo nel piano triennale in corso, ha una prospettiva di crescita del fatturato molto significativa. Oggi proiettiamo 1,2 miliardi di euro, andremo a 1,4 miliardi, quindi questo passaggio e il relativo cmbio di governance sono un aspetto necessario per la salute dell’azienda.”

Nei super yacht e giga yacht secondo voi la cantieristica italiana ha ancora qualcosa da invidiare ai colleghi del Nord Europa?

P.V. : “Ci avviciniamo. Hanno purtroppo ancora una credibilità internazionale per qualche ragione superiore perché per il resto il prodotto è molto simile. Ma la puntualità, l’essere chiari con il cliente e le regole commerciali mai messe in discussione hanno creato nei nordeuropei un valore aggiunto negli ultimi 40 anni. Credo però che negli ultimi 5 anni abbiamo recuperato molto su questo terreno e ci stiamo avvicinando. In termini di sostanza abbiamo recuperato quasi tutto il tempo passato; un po’ più di organizzazione nella comunicazione sarebbe utile visto che siamo vicini a loro nella sostanza.

Guarda caso l’Associazione dei grandi yacht (Sybass – Superyacht Builders Association, ndr ) ha sede in Olanda ed è gestita da nordeuropei. Visto che deteniamo una grande percentuale del fatturato mondiale di questo settore e cominciamo a detenerlo bene, non solo per i prezzi, ma per la credibilità, bisognerebbe che rafforzassimo questa credibilità con un’unione di immagine e di comunicazione.”

Un’azienda come la vostra non ha bisogno di guardare alla Borsa o ai fondi d’investimento?

G.V. : “I soci di minoranza li abbiamo sempre avuti in passato e quindi, a seconda dei tempi, abbiamo scelto alleanze differenti. Il primo fu un cliente Benetti di Hong Kong che s’innamorò poi anche dell’azienda, poi fu Banca Intesa che ci aprì un po’ di più al sistema Italia all’estero e oggi poi abbiamo TIP (Tamburi Investments Partners) che attualmente detiene il 12%. Sono state alleanze che nel tempo si sono rivelate utili, quindi alle alleanze siamo sempre aperti in questa logica. Siamo stati certamente molto corteggiati negli ultimi periodi. Nel futuro, sempre se ci saranno alleanze utili, perché non coglierle?

P.V. : “Non abbiamo più preclusioni assolute; siamo aperti a qualcosa che rafforzi l’azienda. Ovviamente dopo 10 anni il fondo Tip si guarda anche lui un po’ attorno.”

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Azimut | benetti is the world’s largest private group in the yachting industry. thanks to continuous innovations and experiments, for 24 years* the group has been the world’s leading manufacturer of megayachts and the shipyard with the widest range of models on the market., *global order book, boat international.

THE AZIMUT | BENETTI WAY

The heritage of knowledge and skills is the driving force behind the group..

Every day, Italian savoir faire integrates with an innovative, looking-ahead vision of our people, who, with passion and competence, weld the solidity of tradition to the ambition of the future in each yacht. It is not the passage of time that differentiates today from tomorrow, in Azimut|Benetti it is the excellence of every single woman and man. Talent and its enhancement are the basis of every new project to develop the yachting of the future.

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    Il mercato più importante sono gli Stati Uniti (33% del fatturato, il 38% il totale delle due Americhe), seguiti dall'Europa (33%), Middle East (16%), Asia Pacific (13%).

  7. Nautica: al fondo sovrano dell'Arabia Saudita il 33% di Azimut Benetti

    Arrivano gli arabi nel capitale del cantiere navale Azimut Benetti, il più grande produttore al mondo di superyacht che ha una forte presenza in Toscana, a Viareggio e a Livorno (dove ha sede la...

  8. AZIMUT|BENETTI #1 IN THE WORLD YACHTING INDUSTRY

    The Azimut|Benetti Group retains its position as the world's leading manufacturer of yachts over 24 meters, firmly securing its top spot in the Global Order Book edited by Boat International magazine. This book annually collects and analyzes data from 177 shipyards worldwide.

  9. Azimut Benetti : fatturato in aumento e portafoglio ordini triplicato

    Spiccano, tra gli altri, la nuova ammiraglia di Azimut Yachts, il Trideck, di cui prima ancora del debutto ufficiale a Cannes 2021 sono stati già venduti 10 esemplari, e l'Oasis 40M Benetti, che ad oggi vanta ben 14 matricole vendute nella stagione 2020/21.

  10. Nautica: Azimut Benetti: fatturato cresce del 10% a 900 mln

    Il gruppo Azimut Benetti ha chiuso l'esercizio 2018/19 con un fatturato di 900 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all'anno precedente (2017/2918), e ha consegnato 260 unità,...

  11. Azimut-Benetti, il fatturato raggiunge quota 850 milioni

    La guerra nell'empireo dei superyacht vede il gruppo Azimut-Benetti, guidato da Paolo e Giovanna Vitelli, chiudere l'esercizio con un valore della produzione stimato a 850 milioni di Euro (+18...

  12. Market Insight: Azimut Benetti's 1.2 Billion Euro Order Book

    The owner of luxury yacht brands Azimut and Benetti Yachts will close the 2020/21 year with a value of production totalling 850 million euros, marking an increase of 100 million euros on the previous year.

  13. Azimut Benetti : cambio al timone degli yacht (MF)

    Azimut Benetti da oltre 20 anni detiene il primato mondiale per gli yacht in costruzione. Oggi il cantiere ha commesse record e i risultati sono in costante miglioramento. Il bilancio 2022 chiuso ad agosto ha fatto registrare oltre un miliardo di fatturato, un ebitda di 110 milioni e una posizione finanziaria netta di 315 milioni di ...

  14. Azimut Benetti is confirmed as the world's leading yacht manufacturer

    The Azimut|Benetti Group retains its position as the world's leading manufacturer of yachts over 24 meters, firmly securing its top spot in the Global Order Book edited by Boat International magazine. This book annually collects and analyzes data from 177 shipyards worldwide.

  15. AZIMUT|BENETTI GROUP IS THE WORLD'S LEADING ...

    Azimut|Benetti Group leads as the top megayacht manufacturer for 23 consecutive years, with 168 projects underway. This milestone, recognized by Boat International's Global Order Book, highlights their commitment to innovation and sustainability in yachting.

  16. Nautica: Azimut-Benetti aumenta fatturato e triplica ordini

    Il gruppo Azimut Benetti ha chiuso la stagione nautica 2020/21 con un valore della produzione di 850 milioni di euro, in crescita di 100 milioni rispetto all'anno precedente e con un portafoglio ordini triplicato a 1,2 miliardi di euro, di cui 508 milioni raccolti negli ultimi 90 giorni.

  17. Il nostro DNA

    La guida appassionata e illuminata di Paolo Vitelli, già a metà del decennio, permette al Gruppo di raggiungere un fatturato di 100 miliardi di lire, che nel 2003 toccherà i 403 milioni di euro.

  18. Ecco quali sono le grandi corporazioni dietro allo yachting

    Nel 2018 Azimut/Benetti ha registrato un fatturato di 850 milioni di euro, pari a +18 per cento sui 723 milioni del valore di produzione 2017 e nel prossimo triennio 2019-2021 investirà ulteriori 122 milioni di euro.

  19. Paolo e Giovanna Vitelli: "Così Azimut Benetti ...

    L'esercizio in corso (2022/23) sarà secondo Azimut Benetti una certezza in quanto la produzione risulta già tutta venduta e chiuderà con un fatturato in crescita del 20% (1,2 miliardi) e un Ebidta in salita del 40% (oltre 150 milioni).

  20. Azimut Holding Results as of 30 September 2022

    Net Profit amounted to € 302.3 million (vs. € 290.5 million in 9M 20212) despite lower performance fee contribution year-on-year and higher tax rate in 9M 2022. The Net Financial Position3 as of 30 September 2022 was positive for € 364.0 million, an increase of € 76 million versus the end of June 2022.

  21. AZIMUT

    Partita IVA: 01390230462 - Codice Fiscale: 00986700011. Rag. Sociale: AZIMUT - BENETTI S.P.A. Indirizzo: VIA MICHELE COPPINO 104 - 55049 - VIAREGGIO (LU) Rea: 123566. PEC: [email protected]. Fatturato: € 1.053.047.569,00 (2023) ACQUISTA BILANCIO. Dipendenti : 1544 (2024) [ + SCOPRI altre info della società ] i.

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    Azimut|Benetti è il primo Gruppo privato leader globale nel settore della nautica da diporto. Grazie alle continue innovazioni e sperimentazioni, da 24 anni è il primo produttore mondiale di megayacht* e il cantiere con la più ampia gamma di modelli presenti sul mercato.

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    Azimut | Benetti is the world's largest private Group in the yachting industry. Thanks to continuous innovations and experiments, for 24 years* the Group has been the world's leading manufacturer of megayachts and the shipyard with the widest range of models on the market.